Il cheratocono è una patologia degenerativa della cornea a lenta evoluzione caratterizzata da un progressivo assottigliamento e sfiancamento della cornea che determina un difetto visivo definito astigmatismo miopico. Lo stesso termine cheratocono sta a significare infatti deformazione conica della cornea.
Diversi fattori fanno ipotizzare che il cheratocono sia una patologia in parte trasmissibile geneticamente, anche se la genetica del cheratocono è estremamente complessa ed eterogenea.
La familiarità è comunque considerata un fattore di rischio per lo sviluppo di questa malattia. E’ spesso associata ad altre patologie genetiche come la sindrome di down, in cui l’incidenza del cheratocono è aumentata di circa 150 volte.
Topografia Corneale
Profilo Cornea
affetta da Cheratocono
Crosslinking
Tale patologia infatti è spesso familiare, pertanto più di un elemento della stessa famiglia può esserne colpito, anche in maniera latente , cioè senza alcun sintomo, anche senza insorgenza di astigmatismo, per questo è importante che una volta fatta la diagnosi ad un paziente anche i suoi familiari si sottopongano agli stessi esami diagnostici per escludere la possibilità di essere colpiti dalla medesima patologia.
Le cause dello sfiancamento della cornea pare risiedano in una alterazione delle fibre collagene che costituiscono il 70% del peso della cornea stessa. E’ spesso associato ad altre patologie oculari come la congiuntivite allergica, l’assenza di iride (aniridia) e la retinite pigmentosa.
La diagnosi viene effettuata con una visita oculisitica completa corredata da fondamentali esami diagnostici come: la topografia corneale, la pachimetria, lo studio della superficie posteriore della cornea. Solo attraverso tali esami diagnostici si può arrivare ad una giusta diagnosi anche in assenza di sintomi, anche nelle forme latenti, in cui la patologia pur non manifestandosi in alcun modo è comunque presente.
Le manifestazioni cliniche iniziano nell’adolescenza e la malattia tende a progredire lentamente, in genere si stabilizza intorno ai 35/40 anni. Il progressivo sfiancamento della cornea determina l’insorgenza di un astigmatismo che all’inizio può essere corretto con dei semplici occhiali ma, man mano che la patologia progredisce, tale deficit visivo necessita di una correzione sempre più elevata in termini di diottrie che può essere risolta con l’uso di lenti a contatto o, in ultima analisi, con correzione chirurgica mediante trapianto di cornea lamellare o perforante.
Lo stesso utilizzo delle lenti a contatto può pertanto creare un grave danno alla cornea già deformata dalla malattia, quindi le l.a.c. pur essendo un ausilio importante per migliorare la visione quando non si riesce più a migliorarla con occhiali, vanno usate con molta cautela specie in cheratoconi avanzati perché esse possono ulteriormente indebolire il tessuto corneale già molto compromesso.
Oggi grazie ad una nuova tecnica di stabilizzazione della patologia: il crosslinking, è possibile bloccare l’evoluzione del cheratocono; è di fondamentale importanza la tempestività della diagnosi perché il beneficio di tale tecnica è notevolmente maggiore se eseguita nei primissimi stadi della patologia.
E’ per questo che le migliori strutture mediche, come Microchirurgia Villa Massimo, oggi mirano alla diagnosi precoce di tale patologia offrendo tutta la vasta gamma di apparecchiature di ultimissima generazione che rendono possibile una chiara e tempestiva diagnosi che permetta al paziente di poter procedere alle cure meno invasive e più efficaci per contenere e ridurre al minimo i disagi che tale patologia potrebbe procurargli con una non pronta diagnosi.
Dott.ssa Maria Tecla Crisci