Ipovisione e Riabilitazione visiva

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L’ipovisione è una minorazione visiva, non correggibile con lenti, di rilevante entità, tanto che compromette il normale e autonomo svolgimento della vita quotidiana di chi ne è affetto.

Si tratta di una disabilità visiva che coinvolge tutte le fasce di età ma, in percentuale maggiore, le persone con età superiore ai 65 anni: per questo è stata classificata al terzo posto (dopo artrite e malattie cardiovascolari) come causa invalidante nell’anziano.

Il paziente ipovedente possiede una qualità visiva insufficiente per portare a termine i normali lavori quotidiani quali leggere, guidare la macchina, vedere la tv, cucire o scrivere.

Questo accade invariabilmente quando l’acutezza visiva scende al di sotto dei 4\10 , ossia quando il paziente non riesce a leggere oltre le prime 3 linee della tabella dell’oculista.

Oppure accade quando l’acutezza visiva è sufficiente ma la qualità dell’immagine è molto povera, compromessa da aloni, buchi, o abbagliata. Questa condizione è molto più comune della prima perché legata ad un elevato numero di patologie.

1 – Ad esempio la maculopatia può creare piccole aree di scotoma (buchi nella visione) e rendere difficile la lettura perché distorce la forma delle lettere.

 

2 – Oppure la retinopatia diabetica che pur in presenza di una visione sufficiente può manifestarsi con una perdita di contrasto e con delle immagini slavate e di difficile interpretazione

3 – Anche la semplice cataratta, se non operata conduce inevitabilmente il paziente verso una visione non solo povera quanto ad acutezza , ma anche piena di aloni e di distorsioni di immagine, introdotte dalla presenza delle opacità del cristallino.

 

4 – Il glaucoma – la patologia della pressione elevata dell’occhio- invece conduce ad ipovisione in modo molto subdolo ed insidioso perché pur mantenendo una discreta capacità di discriminare il piccolo, riduce l’ampiezza del campo visivo rendendo difficili i rientri a capo nella lettura e l’esplorazione dello spazio : attraversare la strada diviene pericoloso perché non è possibile vedere contempora-neamente la macchina in arrivo e quella in attraversamento.

5 – Le patologie degenerative della retina ( es: la retinite pigmentosa) e gli esiti delle infiammazione del nervo ottico (neuropatie) , portano a quadri misti, con possibilità di un contemporaneo deficit sia di acutezza visiva , che di contrasto, che di campo visivo.

 

6 – Ultimi, ma solo perché inferiori di numero, sono i deficit visivi da icuts cerebrale su base vascolare , in cui i pazienti soffrono di deficit visivi multipli spesso correlati al riconoscimento semantico delle lettere e ai difetti di fissazione dello sguardo.

Un paziente che non riesce a completare il proprio lavoro perché la vista non glielo permette è un paziente ipovedente che ha bisogno di uno specialista oculista in grado di occuparsi di questa problematica e di risolvere l’ handicap lavorativo.

Questo lavoro viene svolto da uno specialista riabilitatore che affianca il lavoro dell’oculista di fiducia del paziente, senza sostituirsi a lui.

Il trattamento prevede 2 visite di inquadramento diagnostico e di tentativi terapeutici per trovare gli occhiali necessari alla lettura alla visione della tv. Nel tempo sono previsti dei momenti di verifica del lavoro svolto e dell’andamento complessivo del problema.

Si parla di riabilitazione perché il trattamento del paziente ipovedente non prevede il recupero visivo (se non in limitata quantità) , in quanto si da per scontato che la patologia si già stabilizzata (nel male) da tempo. L’intervento prevede invece l’impegno attivo del paziente per imparare a “vedere” (a leggere) con le porzioni residue di visione, a volte con una modalità completamente differente da come lui stesso era abituato.

Al paziente viene perciò insegnato a migliorare la gestione delle sue scarse risorse e, allo scopo, gli vengono prescritti degli occhiali più potenti del normale, con lenti speciali.

La riabilitazione visiva è una branca dell’oculistica relativamente nuova , è arrivata 20 anni fa in Italia, ancora poco diffusa e con pochi operatori sia nel servizio pubblico che nel privato.

Il centro MVM Microchirurgia Villa Massimo è un centro d’ eccellenza per l’ipovisione grazie alle metodologie innovative, alla disponibilità di strumentazioni d’avanguardia fra le quali il micropermetro MP1 con il bio feedback e alla preparazione dello specialista, uno dei più esperti nel centro Italia, co-fondatore del centro di ipovisione del Policlinico Umberto I nel 2000 e del Centro di ipovisione del Policlinico Gemelli dal 2008 al 2011.

Il Dr. Claudio Carresi è uno tra i pochi oculisti su Roma ad effettuare la riabilitazione per ipovedenti come servizio privato.

 

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