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Ipovisione

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Per ipovisione si intende un grado di minorazione della funzione visiva, causato da alterazioni patologiche o degenerative del sistema neuro-oculare.

L’attuale legislazione definisce:

ipovedenti gravi

  • coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1/10 nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
  • coloro il cui residuo del campo visivo binoculare e’ inferiore al 30%

ipovedenti medio-gravi

  • coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 2/10 nell’occhio migliore, anche con correzione;
  • coloro il cui residuo perimetrico binocularee’ inferiore al 50%

ipovedenti lievi

  • coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 3/10 nell’occhio migliore, anche con correzione;
  • coloro il cui residuo perimetrico binoculare e’ inferiore al 60%

Mentre la legge italiana fissa questo limite al di sotto dei 3\10 una persona che abbia un visus già verso i 5\10 è ipovedente perché con questo visus residuo è difficile assolvere diversi compiti tra cui leggere il giornale.


Se:

  • vedi il viso di una persona ma non cogli l’emozione dei suoi occhi
  • ascolti la TV più che vederla
  • rimani indifferente a pochi passi da un sorriso
  • vedi tutto tranne quello che “è lì ! ”
  • ti avvicini sempre per vedere meglio
  • dei giornali e dei libri leggi solo i titoli
  • non riconosci i colleghi e gli amici che ti salutano per strada
  • metti gli oggetti sempre nello stesso punto per poterli ritrovare
  • devi chiedere il numero dell’autobus in arrivo
  • vedi il dito che indica ma continui a non capire dove devi andare
  • puoi vedere la luna ma non le stelle
  • non ti fidi ad attraversare neppure sulle strisce
  • cammini verso ovest all’alba e verso est al tramonto per avere il sole sempre alle spalle
  • devi cercare il puntatore del mouse sullo schermo
  • vai in giro col marsupio pieno di lenti, occhiali e monocolini, buoni per tutte le occasioni;
  • cerchi gli scalini con i piedi quando scendi le scale
  • Non riesco a leggere; non riesco a scrivere; non riesco a dipingere; non riesco a vedere le monete; non riesco a cucinare; non riesco a vedere il cibo nel piatto; non riesco a cucire; non riesco a scendere le scale; non riesco a guidare la macchina; non riesco a…

sei affetto da ipovisione!


L’ipovisione quindi inizia quando una persona, nonostante la migliore correzione, non riesce più a svolgere i lavori che era solita fare: deficit funzionale = handicap lavorativo

Si calcola che sia ipovedente circa il 3% della popolazione italiana mentre, per quanto riguarda i bambini, si calcola che 1 su 1000 sia affetto da ipovisione.

Esistono numerose patologie in grado di limitare la funzionalità visiva:

Se hai una MACULOPATIA probabilmente la tua vista sarà così.
Se soffri di GLAUCOMA o di RETINITE PIGMENTOSA forma classica, probabilmente la tua vista sarà così.
Se sei affetto da AMBLIOPIA probabilmente la tua vista sarà così
Se soffri di DIABETE da lungo tempo probabilmente vedi così
Con la CATARATTA evoluta probabilmente la tua vista sarà così.

Esistono tante riabilitazioni quante sono le limitazioni funzionali dell’individuo:

è possibile quindi riabilitare alla: lettura, scrittura, abilità domestiche, attraversare la strada, cucire, fare la spesa al supermercato, dipingere, vedere la televisione, seguire la lezione alla lavagna, seguire una conferenza, andare sul web, orientarsi in una stazione, fare attività di bricolage, giocare a carte. Non tutte le riabilitazioni hanno successo, alcune di queste sopra elencate sono molto complesse, altre quasi impossibili, però riabilitare alla lettura è una delle riabilitazioni più semplici ed immediate: da un visus di 1\20 in su, è virtualmente possibile far leggere il 100% dei pazienti.

Come funziona la riabilitazione alla lettura

La riabilitazione insegna ad utilizzare le aree visive residue, aumentandone i contrasti ed ingrandendo l’immagine.

Essa insegna inoltre a migliorare la coordinazione occhio-mano (rendendo i gesti più affidabili), la capacità di discriminazione (migliora la fissazione) e a localizzare meglio ciò che si guarda stimolando la memoria visiva.

Cosa non può fare la riabilitazione visiva per un paziente ipovedente

  • Non si ottengono miracoli: la rieducazione non ferma un eventuale peggioramento della malattia.
  • Il lavoro di rieducazione è faticoso, perché il soggetto deve cambiare le proprie abitudini (o/e attitudini) ed imparare nuove strategie visive.
  • Non può nulla se manca la motivazione e la collaborazione attiva del paziente (depressione)
  • Non può ridare la vista

Quante sedute sono necessarie

Dopo una visita oculistica completa ed un esame di MICROPERIMETRIA, un paio di sedute di riabilitazione sono di solito sufficienti per arrivare ad una capacità di lettura minima. In realtà poiché la riabilitazione si avvale di occhiali speciali, scelti in base al residuo visivo del paziente, esattamente come un sarto cuce un vestito, la frequenza del numero di visite riabilitative cambia a seconda dell’adattamento, delle capacità e della motivazione che ogni paziente assicura durante esercizi di allenamento.


Curriculum del Dr. Claudio Carresi

  • Ha fondato e gestito il centro di ipovisione presso il policlinico Umberto I dal 2000 al 2008.
  • Ha contribuito alla apertura del centro di ipovisione della I.A.P.B. Italia presso il policlinico Gemelli, ivi lavorando dal 2008 al 2011.
  • Nel 2005 ha tenuto un corso di formazione del personale medico e paramedico in Afghanistan, fondando il primo centro di ipovisione presso l’ospedale Noor di Kabul.

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